Dopo la beffa di Scorzè il pilota di Maniago, in lizza per l’Alpe Adria Rally Cup, si vede costretto ad alzare nuovamente bandiera bianca, in occasione del Mühlstein Rallye.
Due bocconi amari da digerire in fretta, arrivati in rapida sequenza in un mese di Agosto che, fino a questo momento, ha visto un Marco Crozzoli bersaglio prediletto di una dea bendata che ha deciso di mettergli i bastoni tra le ruote.
Il pilota di Maniago, impegnato nella sua decima partecipazione all’Alpe Adria Rally Cup, dopo aver abbandonato in anticipo la compagnia a Scorzè puntava tutto su un pronto riscatto ad un Mühlstein Rallye che, andato in scena Sabato scorso, gli ha voltato decisamente le spalle.
Il portacolori di Rally Team, in gara con l’intramontabile Opel Astra GSI gruppo A condivisa nell’occasione con Leonardo Forin, apriva le danze sulla prima tornata della “Bau-Sa-Mi-Na” con il decimo tempo di classe 7.3, migliorando il successivo passaggio con la risalita al settimo.
Nel pomeriggio la sfida si spostava sui quasi trenta chilometri della “RK Schwertberg” e l’unico portabandiera della scuderia di Rosà aumentava ulteriormente il passo, piazzandosi sesto di classe ed avvicinandosi alla zona calda della provvisoria in vista dell’ultimo e decisivo round.
La doccia fredda era però dietro l’angolo e per Crozzoli arrivava il secondo zero consecutivo.
“Quest’anno non vuole proprio andare” – racconta Crozzoli – “e, dopo un deludente Scorzè, in Austria ci siamo ritirati, a soli otto chilometri dalla fine della gara, dopo essere stati in crescita per tutta la sua durata. Correre qui è molto diverso dall’Italia. La prima prova era velocissima mentre la seconda, più guidata, era decisamente più insidiosa per i tanti taglia che portavano in strada di tutto. Dopo aver risolto qualche problemino a metà gara, niente di preoccupante, siamo andati avanti con un buon passo. Purtroppo, quando il fine dell’ultima prova era ormai in vista, si è allentata una vite che tiene il potenziometro dove si trova il corpo farfallato. Il potenziometro ha lavorato male fino a quando la nostra vettura si è spenta del tutto. In quasi trecento gare, da pilota, non ho mai avuto così tanta sfortuna e probabilmente questo è il frutto delle torride temperature che abbiamo patito a Scorzè. Bravo anche Leonardo al mio fianco. Grazie ai ragazzi dell’assistenza, a Stefano, ad Antonio e ad Emanuele che mi hanno aiutato.”
Presentatosi in Austria da leader provvisorio dell’AARC, in ottica di raggruppamento C5.2 con sole due lunghezze su Jabornig, Crozzoli rinnova il proprio amore per un campionato che lo vede tra i protagonisti da un decennio nonché portavoce per l’aumento del contingente tricolore.
“I nostri due diretti avversari erano assenti in Austria” – aggiunge Crozzoli – “quindi possiamo dire che l’amarezza per questo ritiro viene, in parte, mitigata da una classifica che rimane sostanzialmente invariata. Sono dieci anni che corro nell’Alpe Adria Rally Cup e mi piacerebbe che ci fossero tanti più italiani a prendere parte a questa serie. Le tasse di iscrizione sono inferiori, rispetto a quelle che troviamo in Italia, e ci si trova a correre anche su eventi da duecento chilometri di speciale. Questo campionato è nato da Angelo Rossi, nostro presidente dell’Autoclub Nazionale Forze di Polizia, ma poi, per vari motivi, è passato in mano a Wolfgang ed alla sua moglie Alessandra, continuando ad essere gestito in modo impeccabile.”