Il primo atto della fase finale del Campionato Italiano Rally Asfalto vede il pilota di Valdobbiadene, portacolori di Rally Team, massimizzare una trasferta complicata.
Dalla terra all’asfalto ma con la dea bendata che lo insegue a ruota ed anche il recente Rally Lana, quarta tappa del Campionato Italiano Rally Asfalto, si è rivelato particolarmente difficile per un Luca Frare che, a conti fatti, ha saputo trarre il meglio.
Il pilota di Valdobbiadene, in gara con una Renault Clio Super 1600 di MS Munaretto ed affiancato da Sara Montavoci alle note, si complicava la vita già sulla prima prova speciale, la lunga “Città di Biella”, pagando le conseguenze di un azzardo giocato sul fattore coperture.
“Abbiamo piazzato un jolly” – racconta Frare – “ma ci è andata male. Siamo partiti con delle medie davanti e con delle morbide dietro. Per tutto il primo tratto di speciale, un pezzo di una cronoscalata, siamo andati davvero molto bene ma, dopo la prima inversione, abbiamo iniziato a patire parecchio nella discesa. Sono amareggiato per la scelta sbagliata delle gomme.”
Presentatosi all’unico controllo stop di Venerdì sera con oltre due minuti di ritardo dalla concorrenza il Lana di Frare sembrava già compromesso ma il portacolori di Rally Team continuava, puntando a tagliare il traguardo con l’intento di incassare punti utili in un tricolore asfalto che, da qui in avanti, diventerà il principale obiettivo del 2022.
Al Sabato seguente per il trevigiano iniziava un vero e proprio calvario e, sulle prime tre speciali, la trazione anteriore della casa transalpina accusava un vistoso calo di potenza, sino ad arrivare agli ultimi tre chilometri della “Curino” con un rocambolesco colpo di scena.
“Il primo giro del Sabato è stato problematico” – aggiunge Frare – “perchè non avevamo potenza e la situazione è peggiorata fino alla fine della Curino. Usciti dalla prova Sara mi fa notare la puzza di bruciato e, da una parte del paraurti, ci siamo accorti di avere un principio di incendio. Mi sono adoperato, subito, per risolvere la situazione e siamo riusciti a ripartire. In pratica erano esplose due bobine delle candele e queste, con il catalizzatore rovente, hanno dato via a questo principio di incendio che, grazie al fiuto di Sara, abbiamo risolto rapidamente. Peccato vedere che, dei tanti concorrenti passati dopo, nessuno si sia fermato per aiutarci.”
Uscito dalla service area con la consapevolezza di aver un importante asso nella manica, essendo l’unico ad aver già preso punti in ottica CIRA, Frare mirava a tagliare soltanto al traguardo ma la sorte aveva ancora un colpo in canna e, sulla seconda “Alioche”, un problema all’impianto frenante, figlio probabile del principio di incendio, rischiava di gettare tutto al vento.
Un secondo di gruppo RC3N e di classe S1600 da accogliere quasi come una vittoria.
“Grazie ad MS Munaretto ed a Pool Racing” – conclude Frare – “siamo ripartiti, sudando freddo nel finale per l’esplosione di una cannula dei freni, probabilmente a causa del fuoco del primo giro. Dovremmo passare secondi in campionato ma, ragazzi, che sfortuna abbiamo avuto qui.”