Il Valle del Tevere consegna un Bresolin, terzo tra gli iscritti alla serie, in piena corsa per il titolo mentre Camazzola, dettando le note a Milani, è comando del produzione.
Primo cartellino di presenza timbrato da Rally Team e sono già importanti le soddisfazioni che la scuderia con base a Rosà ha raccolto nel fine settimana.
Tra Sabato e Domenica si è corso il Rally Valle del Tevere, secondo appuntamento con il Raceday Rally Terra, con la scuderia vicentina che si presentava al via con due portacolori.
A firmare la migliore prestazione, su sterrati che hanno reso indimenticabile la Toscana ai tempi del Sanremo mondiale, è stato un Edoardo Bresolin autore del quinto nella classifica assoluta.
Alla guida di una Skoda Fabia Rally2 Evo di MS Munaretto, in coppia con Pietro Ometto, il pilota di Marostica ha mostrato il proprio potenziale sui tre passaggi domenicali di “La Battaglia di Anghiari”, uno scratch e due piazzamenti a podio, che hanno arginato in parte il problema della polvere patito sulle due speciali di apertura, principali indiziate di un avvio a rilento.
La quinta piazza nella generale, in gruppo RC2N ed in classe R5 – Rally2, si traduce in una terza tra gli iscritti alla serie che gli consente di affacciarsi alla seconda metà di stagione dal quarto posto assoluto, a meno otto dalla vetta, confermandosi ai piedi del podio anche nelle due provvisorie del raggruppamento B con rinnovate ambizioni per puntare sempre più in alto.
“Peccato per la polvere del Sabato” – racconta Bresolin – “perchè, partendo indietro, non si vedeva davvero nulla ed infatti la terza speciale, quella di notte, è stata annullata per questo motivo. La Battaglia di Anghiari è stata la mia preferita, i tempi lo dimostrano, mentre abbiamo sofferto il finale della Cerbaiolo perchè, durante le ricognizioni, era ancora ricoperta di neve e ghiaccio. In gara si è sciolto tutto e nel fango non siamo stati molto performanti. Sono comunque soddisfatto della prestazione, nata con una vettura, un team ed un naviga al top.”
Gioie amplificate dal settore produzione con un Christian Camazzola che, dettando le note a Michele Milani su una Mitsubishi Lancer Evo VII di gruppo N, è stato protagonista di una due giorni votata ad un solido apprendistato su sterrati ben diversi da quelli del Prealpi Master.
I due, costretti sul finale a pagare un ritardo ad un controllo orario per un problema tecnico ad una sospensione, non hanno mollato, chiudendo con un terzo di classe N4 che li porta in vetta alla provvisoria del produzione ed al secondo nella doppia fotografia del raggruppamento C.
“Il terreno era molto diverso rispetto al Prealpi” – racconta Camazzola – “ma correre su queste strade è stato davvero emozionante. Saltare sull’Alpe di Poti, per chi sa cosa è stato il Sanremo mondiale, è qualcosa di magico. Al Sabato siamo partiti cauti perchè non volevamo prendere rischi in mezzo a tutta quella polvere, non si vedeva davvero nulla. La Domenica siamo andati in crescendo, con una certa costanza, riuscendo a recuperare tredici posizioni nella classifica assoluta ed avvicinandoci al podio di classe. Sul tratto finale dell’ultima Cerbaiolo abbiamo colpito un grosso sasso, rompendo un braccio sospensione posteriore ed il semiasse destro. Sembrava tutto finito ma, legando con una corda quel che rimaneva della sospensione, siamo riusciti ad affrontare l’ultima prova, a passo d’uomo, e ad arrivare alla fine, sudando parecchio.”