Il pilota di Bassano del Grappa, in una stagione transitoria, ritorna al volante al Valdenza SportPark ed arriva in finale, chiudendo ottavo in seguito ad un testacoda.
Sono passati ben cinque mesi dall’ultima apparizione a Castelletto di Branduzzo per Luciano Visintin e, lo scorso fine settimana, il portacolori di Rally Team ha dimostrato parte del proprio potenziale e di quello del kartcross Casmat, in occasione della decima tappa del Trofeo Italia UNICEF di velocità su terra.
“Grazie alla collaborazione della scuderia Rally Team” – racconta Visintin – “abbiamo perfezionato l’acquisto del Casmat che avevo utilizzato a Maggio, a Castelletto di Branduzzo. Un particolare ringraziamento va fatto al presidente Pier Domenico Fiorese. Abbiamo deciso di non perdere tempo e di tornare al volante subito, prima di portarcelo a casa, così ci siamo iscritti, all’ultimo momento, all’evento valevole per il Trofeo Italia UNICEF di velocità su terra.”
Reduce da un secondo atto del Campionato Italiano Rallycross nel quale aveva firmato la migliore prestazione in carriera, entrando in semifinale, il pilota di Bassano del Grappa è riuscito a migliorarsi, staccando il pass per una finale macchiata da qualche problema tecnico.
In quel di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, erano in quindici a sfidarsi nella categoria riservata ai kartcross ed il vicentino chiudeva la sessione di qualifica al settimo posto.
“Un giro di lancio e tre cronometrati” – sottolinea Visintin – “e la nostra migliore prestazione è stata un settimo tempo, su quindici al via. Essendo fermo da tanto tempo non era per niente male posizionarsi a metà classifica. Eravamo anche su un circuito nuovo quindi dovevamo anche imparare i segreti di un tracciato che non conoscevamo. Tutto sommato andava bene.”
Scattato dalla quarta piazzola della seconda fila, per i cinque giri di manche previsti, Visintin incappava in un problema di natura tecnica, con la temperatura dell’acqua motore in crisi.
Nonostante questo, con un occhio sempre proteso al display, arrivava un quarto di batteria che, nel computo complessivo, si traduceva nell’ottava posizione al termine della tornata.
Arrivato in semifinale, con il radiatore che perdeva leggermente, la concentrazione veniva meno ed il portabandiera della scuderia di Rosà terminava soltanto nono nella classifica generale.
Il pass per la finale era comunque garantito, in virtù del passaggio dei primi dodici arrivati.
Il liquido che continuava a gocciolare dal radiatore non consentiva a Visintin di avere la massima attenzione alla pura prestazione e, complice un testacoda con tanto di divagazione fuori circuito, la trasferta reggiana andava in archivio con una buona ottava piazza finale.
“Siamo soddisfatti del nostro risultato” – conclude Visintin – “perchè, dopo che un sasso aveva forato il nostro radiatore, non riuscivamo a spingere al massimo. Il pensiero di quelle gocce che uscivano rimaneva sempre fisso in testa e non volevamo ritirarci. Arrivare in finale, in queste condizioni, ci permette di guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Ci si rivede a Tandalò.”